Il viaggiatore solitario

 

Non ti lascerò indietro nella polvere

non ti abbandonerò sul ciglio della strada

come un sacco aperto e dimenticato

 

Non sarò come chi viaggia

da solo. Chi abbandona sulla strada

i più dolci ricordi, la maledizione

lo riduce a pezzi.

 

Chi non prova riconoscenza

l’urlo lo disperde come uno sciame di uccelli.

 

 

Il risveglio

Se non fossimo come sassi nel sonno!

Il lume è strappato alla sua stoppa

muore nello spiraglio. Almeno tu

vai dritto in fondo alle cose.

Parola, leva il buio che intoppa le cose.

 

In piazza sognano

Aaaaaaaaa

Nulla s’interpone tra me e te.

Il mondo passa liscio che sembra appena apparire

                                                                                  [oltre il tempo,

corona di spine, fiume, slitta fatale,

leggenda tracciata a matita.

Siamo chiusi nell’amore mite e saldo

nella fortezza dove incontrarci non è facile

con il bocciolo di melo promosso a primavera

apparso improvviso nella corsa del sentiero

dietro la curva un pirata, una disobbedienza

                                                                             [nel pensiero

aaaaaaaa

aaaaaaaa

Vanità

aaaaaaa

Vivere è uno scatto di puleggia.

Incidere una traccia sul fiume

cumulare acqua con il cesto.

Il vuoto esiste, segno già perso

aaa

a

Sognando, una mattina

aaaa

l’imbroglio che ad altri giochiamo non porta

che a noi stessi – rintracciare antiche promesse

anch’io ti attendo a braccia aperte

lungo l’intera estensione del tempo

ti aspetto sull’altra sponda

del sonno e del sogno.

a

Il tempo e gli eroi

Omaggio musicale di Stefano di Battista e recitazione della poesia “Il tempo e gli eroi”

 a

a

Il richiamo della madre

 a

La vita ha bisogno di grida e di slanci.

 a

E se per noi un Dio non esistesse

sarebbe come avere in cuore una Madre

un’idea chiamata e implorata,

senza che nell’immenso universo ci sia

in nessun dove nessuna Madre che ascolta.

 a

Donami l’arte di decifrare ovunque

nell’attesa assopita e nella noia o, come

dicono, lungo i cori sonori delle onde del mare,

il passo frusciante del dio

l’orma dei suoi immortali sonagli.

a

a

Amore stanco

  a

Vorrei – stanco – affidarmi all’abbraccio

e tenerti nell’intimo come uno spartito

sul trespolo o nella poltiglia dei fiumi torbidi

e pensieroso lasciarmi scorrere tra le mani

le bianche pietruzze dei ricordi.

 a

Ti amo quando sei cantilena trattenuta

quando sei una pena nel sole e mi cerchi

in vedetta su alture e davanzali

quando sei uno straziato lembo di lingua

densa e aperta che con una sola carezza cura.

a

Pale di San Martino

aa

Consiglio a un amico

 a

Riguardo ai ricordi: tutti lasciali andare —
trattieni solo l’amore

 a

è lui che resta e infiamma

che langue e chiama

 a

ricordati perciò solo dell’amore

delle sue ghirlande e dei suoi roseti

delle acque fuggitive su pesci mansueti

a

I nuovi guerrieri

(a N.)

 

Davvero vorrei vederti e rivederti ancora,

tu che hai per cuore un lago immenso e largo.

Ad ognuno, come sai, tocca in sorte una guerra

e mentre si è pronti arma contro arma

l’amore si rinserra più addentro, s’insabbia,

scompare e si sprofonda in gelidi flop

interiori, nei fiati nascosti della terra.

 

Ma io non potrò abituarmi mai

alla tua assenza, alla tua insopportabile distanza.

Né mi adatterò mai all’aria che non porti

il tuo ossigeno di dissonanza alterna.

 

Eppure giù nella corazza di guerriero

sei una biglia multicolore, uno squarcio

fraterna voglia di giocare.

Così tu, che hai per cuore un lago immenso e largo

non smettere di cercarmi. Fino alla fine ti cercherò.

a

a

Casuale

a

Casuale essere steso qui vivo o morto

con le mani intrecciate dietro la testa.

Casuale guardare in alto una sirena passare

pensare a qualcosa o a qualcuno.

 a

Aver cura delle cose, della panca, del vestito

del fuoco, di te, senza tante parole inutili.

Parlare non serve,

solo accarezzarsi conta.

AAAAA

Nepal

Nepal

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